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IPTV: cos’è, come funziona e cosa si rischia

Chi è mai stato all’estero, ha sicuramente avuto modo di rendersi conto di come i canali presenti sulla televisione italiano non siano visibili al di fuori del nostro paese.

Una soluzione a questo problema può arrivare tramite internet, mediante la tecnologia IPTV, un sistema di trasmissione di segnali televisivi che consente di vedere i propri canali televisivi preferiti utilizzando la connessione internet, senza essere soggetti ad alcuna restrizione geografica.

Scopriamo le principali caratteristiche e le funzionalità dell’IPTV e, in seguito, facendo una distinzione tra trasmissioni in diretta e il servizio on demand.

Che cos’è l’IPTV

Prima di entrare nel dettaglio, è bene comprendere al meglio in cosa consiste l’IPTV.

IPTV, acronimo di Internet Protocol Televsion, non è altro che un sistema di trasmissione televisivo che non sfrutta l’antenna, ma al contrario si serve del protcollo TCP/IP di una connessione a internet.

Sebbene molti pensino che questo sistema sia lo stesso utilizzato dalle più importanti emittenti televisive per trasmettere i propri contenuti, oppure da giganti del servizio streaming come per esempio Netflix o Infinity per distribuire on demand i film e le serie prodotte, in realtà nonostante il principio sia abbastanza similare, le aziende precedenti utilizzano una differente tecnologia, chiamata OTT.

Un ulteriore differenza sta nel fatto che le piattaforme sopracitate necessitano, per poter usufruire dei servizi offerti, la sottoscrizione di un abbonamento o quanto meno l’accesso al servizio tramite il software o il portale web messo a disposizione dai diversi broadcaster.

La IPTV invece funziona in maniera differente, dato che quasi sempre è richiesto l’utilizzo delle liste in formato M3U o altri formati simili.

Alcune volte vengono forniti software con liste di canali appartenenti a nazioni straniere, spesso asiatiche ed europee.

IPTV in diretta e on demand

Questo sistema di streaming permette a tutti coloro che ne usufruiscono di prendere visione sia di trasmissioni in diretta, sia di programmi on demand.

Le prime per esempio utilizzano per lo streaming una tecnologia multicast, distribuzione nella quale un fornitore trasmette a tutti gli usufruttuari lo stesso flusso in simultanea, evitando di duplicarlo per ciascuno di essi.

Le trasmissioni in diretta presenti sulla IPTV sono le stesse in onda nei normali canali televisivi, distribuiti però tramite connessione internet su un dispositivo intelligente anziché mediante antenna.

L’uso del sistema multicast comporta però alcuni lati negativi, tra cui il più frequente è senza dubbio l’improvvisa interruzione o quanto meno il peggioramento del servizio nel caso in cui il canale selezionato presenti una concentrazione di pubblico.

Un esempio di questa problematica è l’ormai frequente interruzione del servizio che ogni settimana danneggia moltissimi tifosi nel bel mezzo di sostenere la propria squadra del cuore su DAZN, piattaforma IPTV maggiormente utilizzata in Italia.

Differente è il discorso riguardante i contenuti on demand, in quanto trasmetti mediante unicast.

Diversamente da multicast, in questa tipologia di streaming il flusso originato dal server viene usato da un solo fruitore.

I contenuti messi a disposizione con il servizio on demand sono solitamente film, documentari e serie televisive.

Come funziona

Come forse risulta essere ben chiaro dalla lettura fatta in precedenza, il primo passo da compiere nel caso si volesse utilizzare l’IPTV è assicurarsi di avere una buona connessione internet.

L’ideale sarebbe la fibra o almeno una buona connessione ADSL, in quanto una connessione poco stabile o non particolarmente veloce potrebbe rallentare la trasmissione del segnale e rendere difficoltosa la visione del programma desiderato.

Successivamente, a seconda se si desidera visualizzare l’IPTV sulla propria televisione, sul computer o sullo smartphone, è opportuno acquistare alcune tecnologie.

Nel primo caso è richiesto uno dei tanti decoder attualmente in commercio, mentre nei restanti due solamente un apposito programma.

I software in grado di svolgere alla perfezione il ruolo di decoder sono molteplici, basta infatti fare solo una ricerca su Google per visualizzarli tutti.

L’ultimo passo consiste nello scaricare il documento grazie al quale sarà possibile accedere ai canali.

Anche quest’ultima, come d’altronde i software, è facilmente reperibile eseguendo una ricerca su internet.

Molto importante è però circoscrivere la ricerca ai risultati inseriti nell’ultima settimana.

Il web è infatti pieno di IPTV funzionanti solo per pochi giorni perché attive per poco.

Attenzione però a scaricare le liste.

Molte di esse infatti permettono la visione gratuita, ma illegale di contenuti a normalmente pagamento, tra cui Sky, Netflix e Premium.

La condivisione illegale dei contenuti presenti in queste piattaforme è perseguibile dalla legge e usufruirne potrebbe dire correre diversi rischi.

Cosa si rischia

Attualmente, sono circa 2 milioni gli italiani che hanno scelto di sottoscrivere illegalmente un abbonamento all’IPTV.

Il primo rischio che si corre è sicuramente essere truffati.

Acquistando infatti questo servizio, gli utenti si trovano spesso nella spiacevole situazione di condividere dati personali, tra cui coordinate bancarie.

Oltre a questo, le legge italiana prevede sanzioni molto gravi per chi decide di usufruire di questo servizio illegale.

L’utente infatti sarà obbligato oltre che a risarcire la pay-tv violata, a passare in carcere dai 6 mesi ai 3 anni e inoltre a pagare una multa fino a più di 25 mila euro.